Nell'impianto dei nuovi vigneti, dedico molta attenzione alla composizione del suolo, all'esposizione del futuro vigneto, al portainnesto e alla ricerca e selezione dei cloni più adatti per valorizzare le specifiche caratteristiche del terroir. Per i vigneti storici, invece, mi preoccupo principalmente della salute della vite, attraverso una costante valorizzazione della fertilità naturale del terreno tramite tecniche colturali ed agronomiche come l'arieggiamento del suolo. Queste tecniche permettono di mantenere un equilibrio migliore nell'apparato vegetativo e, di conseguenza, di ottenere uve di qualità superiore.

La conduzione dei vigneti segue le norme del protocollo del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG, che pone particolare attenzione alle tematiche ambientali di sostenibilità e tutela del territorio. Attualmente, stiamo collaborando con l'Università di Padova per il progetto "Flavescenza Dorata", che si occupa dello studio e del monitoraggio del vettore della patologia nei nostri vigneti nel territorio del felettano.

L'esperienza acquisita nel corso degli anni ha portato ad una valorizzazione delle caratteristiche delle uve tramite una vinificazione attenta alle loro specificità e al territorio in cui vengono prodotte. In particolare, dedico molta importanza alla tecnica della rifermentazione in bottiglia, che rappresenta da sempre il vino della tradizione. I lieviti presenti all'interno della bottiglia conferiscono al vino una naturale morbidezza e rusticità, preservando al contempo il gusto e i profumi derivanti dal territorio di origine.

Nel processo di spumantizzazione tramite il metodo Martinotti, cerco di valorizzare l'eleganza e la finezza del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, selezionando accuratamente le uve al giusto grado di maturazione per ottenere spumanti nelle versioni Brut ed Extra Dry.

Nonostante l'appartenenza ad un territorio vocato al Prosecco Superiore, non dimentico la storia dei nostri vini rossi e mi impegno nella vinificazione del Merlot, del Cabernet Franc e del Cabernet Sauvignon, con successivo affinamento in legno.

Inoltre, ho avuto il piacere di sperimentare la vinificazione di vino bianco tranquillo, cercando di integrare la valorizzazione di un vitigno autoctono come il Manzoni Bianco con uno internazionale come lo Chardonnay, ottenendo così un vino aromatico ed elegante.